Non è facile scrivere di vacanze durante questo periodo, non è facile né da viaggiatrice né da operatore. In questi mesi siamo di fronte al dilagarsi del virus e sono scattate numerose misure restrittive per contenerlo, in tutto questo tra paura e incertezza, ci sono le vacanze. Sì sembra strano parlarne ora ma in realtà non si sta mettendo in discussione solo la nostra salute ma anche il nostro modo di vivere, ed è proprio con l’avvicinarsi della bella stagione che tutto quello che avevamo più atteso e programmato diventa una fonte di ansia, partire non partire..e per noi ospitare non ospitare, per la prima volta il viaggio, non è più la soluzione ed i confini sino ad oggi così semplici da superare sono appesantiti da procedure complesse.
Anche noi ci siamo dentro perché questo lavoro l’abbiamo scelto prima di tutto per passione e continuare ad ospitare per noi è una forma di pensiero, non possiamo arrenderci alla paura perché tradiremmo la filosofia del viaggio, cioè l’accettazione del rischio, di qualcosa di sconosciuto, di qualcosa che ci potrebbe accadere, del caso.
Ma da viaggiatori come ci si comporta? Se pensiamo al viaggio non come necessità lavorativa ma come benessere qui il pensiero si fa più profondo perché il benessere viene da ciò che ci circonda ma anche dalla nostra testa e da come riceviamo gli impulsi, siamo pronti a non cedere alla paura?a cogliere tutte le sfumature di quello che ci circonda? a continuare ad essere curiosi? Se sì allora il viaggio sarà comunque una risorsa, altrimenti, almeno secondo me, avremo sprecato un’occasione.
Non si può infatti viaggiare tenendo le distanze da ciò che ci circonda, tesi nelle misure da tenere piuttosto che all’ascolto dei luoghi, se non si è pronti è meglio allora rimandare, prendere il proprio tempo per studiare meglio il viaggio, pianificare magari differenti esperienze o attività ma non avere la fretta di partire se il nostro tempo non è quello giusto, perché il viaggio deve essere dentro di noi deve saper cambiarci, migliorarci, darci nuovi input, se non riusciamo prendiamoci una pausa e studiamo meglio l’itinerario.
Anche noi con questa pausa forzata abbiamo la possibilità di riscoprire meglio i nostri luoghi, senza fretta e così saremo pronti per darvi nuovi spunti, non rinunciamo a viaggiare ma non tradiamo la sua essenza.